Il presepio artistico permanente della Cattedrale di Amelia è una costruzione interamente in gesso.

La veduta centrale è inserita in una grande grotta dove fanno da cornice alcune stalattiti e una particolare fenditura tra le rocce da cui si può scorgere un lembo di cielo.

A destra la grotta della natività dove Giuseppe in atteggiamento di meraviglia e Maria con tenerezza di madre fissano lo sguardo sul divino Bambino mentre gli angeli cantano la gloria di Dio ed i pastori con i magi si prostrano in adorazione.

L’attenzione del visitatore è attratta in prossimità della grotta da una fontana zampillante e da una cascata di acqua a tre salti che si getta in uno stagno per poi riprendere il salto ed immettersi in un piccolo lago incastonato tra le rocce da cui si può scorgere un pittoresco paesaggio reso più suggestivo dalle varie attività artigianali e contadine, ricco di molti particolari.

Al centro della scena l’angelo annunzia ai pastori, che riposano in una tenda, la nascita del Redentore, mentre nelle vicine grotte il fuoco riscalda l’acqua nel paiolo, l’asino è alla mola, il panettiere, il fabbro e il falegname esercitano i loro mestieri.

Un gruppo di paesani si ritrovano in una osteria alle porte di un villaggio: Betlemme.

Da un pozzo nei pressi di una casa colonica, l’orizzonte si apre verso un paesaggio dai caratteri tipicamente orientali e palestinesi da cui si può scorgere Gerusalemme, Nazareth e, sullo sfondo; il Lago di Tiberiade.

Attraverso le variazioni luminose si passa dall’aurora al pieno giorno e dal tramonto alla notte fonda dove la luna e le stelle illuminano il firmamento ed il passaggio della cometa e l’apparire dell’angelo attraggono verso la volta celeste, lo sguardo del visitatore.

Ancora oggi i meccanismi che danno movimento ad alcuni personaggi e gli effetti luminosi dell’intero presepio sono gli stessi che furono realizzati dal Chiappafreddo.

I personaggi di varie dimensioni sono in terracotta opera del F.lli Castells di Barcellona e in cartapesta leccese.

Il presepio venne ideato dal Dottor Carlo per la sua abitazione, dove in una stanza aveva costruito, modellato e decorato l’intera struttura in gesso realizzando l’opera, dedicandovi tutto il tempo libero.

Dopo la sua morte avvenuta nel 1967, il presepio venne custodito dai suoi famigliari come prezioso ricordo consentendone la visita da parte della popolazione amerina nel periodo natalizio.

Nel 1992, compiendosi i venticinque anni della morte del Dottor Carlo, la Signora Maria Adelaide Odello Ved. Chiappafreddo con la sua famiglia, con nobile gesto donarono alla Cattedrale il loro presepio.

Ad opera dell’Associazione Amici del Duomo lo stesso è stato ricomposto e collocato nella Cattedrale di Amelia tornando al primitivo splendore e nella Solennità del Natale del Signore 1993, il presepio fu inaugurato e aperto alla visita del pubblico.

Da allora durante tutto l’anno, ma in modo particolare nel periodo natalizio il presepio è oggetto di visita di molti visitatori, attratti dall’opera scaturita dalla fede e dalla creatività di un figlio illustre della nostra terra.

Completano il grande presepio alcuni diorami che rappresentano i seguenti episodi della vita di Gesù:

  • La visita a S. Elisabetta
  • Il sogno di S. Giuseppe
  • La strage degli innocenti
  • La fuga in Egitto
  • I primi passi di Gesù
  • La bottega di Nazareth
  • Gesù nel tempio tra i dottori della legge

Esso furono realizzati contestualmente al presepio dal Dott. Chiappafreddo.

Tuttavia la sua morte improvvisa gli impedì di portare a termine la sua produzione artistica lasciando materiale presepistico di ogni genere.

In occasione del Grande Giubileo dell’anno 2000, utilizzando vario materiale, l’opera è stata completata e sono stati realizzati nuovi diorami che rappresentano:

  • L’Annunciazione
  • Il Matrimonio di Maria
  • La Presentazione al Tempio
  • Gesù che cammina sulle acque

Quest’ultimo è stato dedicato alla memoria della Signora Maria Adelaide Odello Ved. Chiappafreddo in riconoscenza e gratitudine per la donazione del presepio alla Cattedrale di Amelia.